Martedì 14 gennaio 2020 è stato sottoscritto l’Accordo che consente l’accoglimento delle ultime 50 domande di accesso al Fondo di Solidarietà rivenienti dall’intesa 26.10.2017 rimaste in sospeso.
L’Accordo prevede inoltre una nuova iniziativa di esodo che interesserà 250 colleghe/i.
A fronte delle uscite è stato convenuto un piano occupazionale relativo a 192 posizioni, tra assunzioni e stabilizzazioni.
Di seguito illustriamo i contenuti dell’intesa raggiunta, sia nella parte relativa alle uscite, che avranno tutte carattere volontario, sia con riguardo alle assunzioni e alle stabilizzazioni concordate.
Per maggiori dettagli rinviamo alla lettura del testo integrale dell’Accordo e alla Circolare aziendale di prossima pubblicazione.
PIANO DI INCENTIVAZIONE ALL’ESODO VOLONTARIO
Con l’Accordo sottoscritto il 14 gennaio viene attivato un piano di esodo che prevede l’uscita di 300 lavoratrici e lavoratori attraverso l’accesso volontario alla pensione o al Fondo di Solidarietà di settore, di cui:
– 50 derivanti dall’accoglimento delle domande presentate a seguito dell’Accordo quadro 26.10.2017 ancora in sospeso, così articolate sui territori:
– 250 relative a nuove domande di esodo incentivato: tale numero include:
– sia i pensionamenti,
– sia l’accesso al Fondo di Solidarietà da parte di colleghe/i che matureranno il requisito pensionistico (per le sole pensioni anticipata o di vecchiaia) entro il 1° gennaio 2025 compreso.
L’accoglimento avverrà entro i limiti numerici stabiliti per ciascun ambito territoriale e precisati nella tabella che segue: il mancato raggiungimento dei numeri previsti per ciascun ambito determinerà l’accoglimento di eventuali domande pervenute “in eccesso” in altri territori, in base alla maggiore prossimità alla pensione rilevata a livello di Gruppo.
ACCESSO AL FONDO DI SOLIDARIETÀ:
Le condizioni sono quelle previste dalle norme che regolamentano il Fondo di Solidarietà, nonché dall’Accordo quadro 26.10.2017 e dalle successive intese di Gruppo in materia.
Previsioni in caso di erogazione dell’assegno in forma rateale
Erogazione dell’assegno in unica soluzione
Il Decreto sul Fondo prevede che il lavoratore possa optare per l’erogazione in unica soluzione. In tal caso, l’assegno straordinario una tantum sarebbe pari a un importo corrispondente al 60% di quanto sarebbe spettato se l’erogazione della prestazione straordinaria fosse avvenuta in forma rateale.
In caso di erogazione in unica soluzione, la contribuzione previdenziale correlata non è dovuta e non viene versata dall’azienda (contrariamente a quanto avviene in caso di erogazione in forma rateale).
La scelta di tale opzione può determinare un ritardo nella maturazione del diritto a pensione nel caso di coloro che erano destinati ad andare in pensione anticipata, pertanto è una soluzione che può essere conveniente valutare se si intende proseguire con un’attività di lavoro dipendente/autonomo, capitalizzando subito il valore complessivo delle prestazioni dovute.
In caso di erogazione in unica soluzione non sono previsti i trattamenti accessori di cui alla tabella precedente.
PENSIONAMENTI INCENTIVATI:
RICAMBIO GENERAZIONALE
A fronte delle uscite è stato convenuto un piano occupazionale relativo a 192 posizioni, tra stabilizzazioni e assunzioni (tra queste ultime saranno al massimo 50 quelle a tempo determinato, mentre le restanti 142 saranno a tempo indeterminato).
Nel dettaglio è stato previsto quanto segue:
– 100 assunzioni, di cui almeno 50 entro il 30.06.2020 e le altre 50 entro il 31.12.2021: almeno il 50% di ciascuna “tranche” dovrà essere a tempo indeterminato;
– 42 stabilizzazioni di lavoratrici/lavoratori attualmente in servizio con contratti a tempo determinato;
– ulteriori 50 assunzioni a tempo indeterminato entro giugno 2020 dando priorità a risorse attualmente in servizio con contratti di lavoro a tempo determinato attraverso il consolidamento (stabilizzazione) di tali posizioni.
I numeri che caratterizzano il piano occupazionale ci consegnano un netto miglioramento rispetto alle percentuali stabilite in precedenti accordi che avevano tassi di sostituzione tra uscite e inserimenti nettamente inferiori (circa 3 a 1, mentre ora il rapporto diventa quasi di 3 a 2).
Migliora sensibilmente la quota di lavoratori stabili, considerato che le assunzioni a termine saranno al massimo 50 su un totale di 192 persone coinvolte.
Questi elementi ci fanno ritenere di aver raggiunto con l’intesa sottoscritta un risultato positivo, coerente con l’obiettivo di promuovere nuova e buona occupazione in ambito giovanile, tema delicato che continua a rimanere una delle priorità del nostro Paese.
Altrettanto importante aver creato le condizioni affinché questa operazione di ricambio generazionale si realizzi, in continuità con i precedenti accordi di esodo sottoscritti in UBI, attraverso uscite che hanno carattere esclusivamente volontario, rispondendo alle aspettative di quelle lavoratrici e quei lavoratori che da oltre due anni avevano presentato domanda di accesso al Fondo, nonché di ulteriori 250 colleghe/i che vedranno accolta la propria domanda di esodo.
Infine, di notevole importanza è anche il fatto che gli accordi prevedono che gli inserimenti di Personale avvengano tenendo conto sia delle effettive uscite sui diversi territori, sia delle esigenze organizzative e produttive presenti sugli stessi territori.
SCHEDA PREAVVISI (ALLEGATO N. 6 CCNL 31 MARZO 2015)
La presente scheda è utile per individuare il diritto a rientrare nella platea di coloro che potranno accedere al pensionamento incentivato.